L'avifauna
(Testi e immagini a cura di Roberto Gennaio - Tecnico ambientale, naturalista)
Il vasto Biotopo come del resto tutta la Penisola Salentina, trovandosi geograficamente sulle principali rotte migratorie costituisce luogo di concentrazione, di svernamento, di transito per contingenti notevoli di specie ornitiche, i cui areali riproduttivi sono al di fuori e spesso assai lontani dal territorio italiano. Naturalmente si può osservare durante tutto l'arco dell'anno una gran dovizia di specie stanziali.
Cigni
L'ambiente molto suggestivo costituisce un'ottima palestra per gli appassionati di Bird-watching e di caccia fotografica.
E’ sempre possibile cogliere il lento incedere degli aironi cenerini, delle garzette, i vari richiami delle specie meno appariscenti nascosti tra il folto della vegetazione, come il melodioso usignolo di fiume, il gracidante cannareccione, la cannaiola, il forapaglie, più raramente il basettino, non è raro cogliere il richiamo del piccolo martin pescatore dai colori blu cobalto e poi vederlo sfrecciare lungo i canali. Gli specchi d'acqua aperti sono regno del tuffetto e dello svasso piccolo, della gallinella d'acqua e delle gregarie folaghe che al minimo segno di pericolo corrono veloci sul pelo dell'acqua in un’incredibile esibizione d’agilità. Molti di questi uccelli trovano nel folto dei canneti un habitat tranquillo e protettivo, in particolar modo le anatre svernanti come il germano reale, le marzaiole, il raro fistione turco, l'alzavola, il codone, il moriglione, il fischione, il mestolone, che si rifugiano al minimo segnale di pericolo.
Tra i trampolieri, non è raro osservare gli eleganti cavalieri d'Italia dalle smisuratete zampe rosso corallo e altri piccoli limicoli in pastura sulle cedevoli superfici della vegetazione acquatica come il piro-piro culbianco, il piro-piro boschereccio, la pantana, la pettegola, il gambecchio.
Quest'oasi naturale dell'avifauna in determinate annate ha ospitato anche nutrite colonie di cigni reali che vi svernano prima di ripartire verso le aree di riproduzione.
Tra i mammiferi molto elusivi e di abitudini notturne sono presenti il riccio (erinaceus eropaeus), la volpe (Vulpes Vulpes), più raramente la donnola (Mustela nivalis), la faina (Martes foina) e il tasso (Meles meles) dalle abitudini crepuscolari.
Tartaruga di terra
I rettili sono rappresentati dall'onnipresente biacco (Coluber viridiflavus sp. carbonarius) dalla nera livrea, dal cervone (Elaphe quatuorlineata), che può raggiungere i 2 metri di lungheza, dal raro colubro leopardino (Elaphe situla) considerato il più bel rettile d'europa.
Tra la vegetazione delle bassure umide non è difficile incontrare la biscia dal collare (Natrix natrix) che può raggiungere la lunghezza ragguardevole di 2 metri, mentre la rarissima tartaruga palustre (Emys orbicularis) un tempo comunissima ora corre seri pericoli di sopravvivenza.